15 Dic Nuoto e lombalgia
Vorrei oggi sfatare la validità del nuoto (stile libero) nella terapia delle lombalgie. Cominciamo con una premessa : noi stiamo in piedi (ORTOSTASI) in modo corretto sostenuti e ben posizionati da una serie di muscoli che , proprio per la loro funzione , sono detti ANTIGRAVITARI: Detti muscoli sono quelli degli arti inferiori , del tronco , del collo e quelli adiacenti alla colonna vertebrale (paravertebrali). NON CI INTERESSANO QUELLI DEGLI ARTI SUPERIORI.
Prendiamo ora in considerazione l’essere umano :
è un animale bipede che vive principalmente in posizione verticale sottoposto alla forza di gravità , quindi sarà basilare il corretto uso e mantenimento dei muscoli che abbiamo prima definito “antigravitari”.
Esaminiamo adesso l’uomo nuotatore :
1) Non è bipede bensì quadrupede con una preponderanza di lavoro (e quindi di sviluppo muscolare) degli arti superiori che , come abbiamo visto , sono inutili all’ortostasi.
2) Non è verticale ma orizzontale quindi non riesce in tale posizione a correggere eventuali posture scorrette che potrebbero evidenziare e/o creare disturbi nella
posizione eretta.
3) Lavora in acqua (quindi in assenza di gravità) senza poter tonificare in modo sensibile i muscoli antigravitari .
Ciò detto , non voglio assolutamente demonizzare uno sport che considero non solo bellissimo ma anche utile.
Tenendo quindi a mente quanto sopra , consiglio sempre ai miei pazienti nuotatori di integrare il loro sport con pochi esercizi in gravità al fine di prevenire eventuali disturbi specie sulla zona lombare . (utile la ginnastica posturale)
Peraltro non prescriverò mai il nuoto come terapia a un paziente sofferente di lombalgia.
Dott. Eugenio Gamba